PENSIERI IN CORSO

PENSIERI IN CORSO, RIFLESSIONI DALL’ ISTITUTO COMPRENSIVO 2
La scuola dell’infanzia è, per molti bambini, la prima istituzione di socializzazione ed è per i loro genitori, il luogo a cui si affida la cura e l’educazione dei propri figli. Accogliere significa rispettare il bambino e la sua storia ed accompagnarlo per un periodo della sua vita alla scoperta della realtà che lo circonda, facendo esperienza di sé in azione.
L’aver vissuto recentemente giorni “difficili” ha imposto a ciascuno di noi, insegnanti e collaboratori scolastici, Dirigente e personale di segreteria, di ripensare ai possibili sviluppi di riorganizzazione logistica dell’ordine di istruzione dei nostri più giovani alunni, senza che tutto ciò modifichi in alcun modo il significato dell’accoglienza sopra espresso.
È stato certamente un pensare impegnativo, che non si è risolto in un discorso tra soli addetti ai lavori nella scuola ma con tutti coloro che, a vario titolo, hanno reso possibile una soluzione: funzionari del ministero dell’istruzione, amministratori locali, tecnici e specialisti, consiglieri comunali. Abbiamo sicuramente riconfermato la nostra scuola come autonomia radicata nella comunità di appartenenza e rinnovato il progetto di collaborazione con le realtà territoriali.
La scuola che vogliamo e dobbiamo affermare non sarà frammentata dall’ allocazione di gruppi di bambini in diversi spazi, ma sarà costantemente sostenuta dai valori della quotidiana relazione fra insegnanti, bambini, genitori, della loro vita in comune, delle relazioni di cooperazione, delle regole condivise e, in termini più profondi, degli apprendimenti che aprono alla conoscenza della vita.
Il quotidiano ed intenso lavoro svolto fino ad oggi si rivolge a tutti coloro che ritengono che la scuola debba continuare a rappresentare un ambiente in cui lo sfondo pedagogico e didattico sia generatore della propria identità, con la finalità della costruzione di un progetto di vita per ogni singola persona, come punto di riferimento per lo sviluppo di una cittadinanza consapevole. Guardare alla persona nella sua identità, con i suoi ritmi di apprendimento e le sue peculiarità cognitive e affettive, per farsi capace di portarla il più vicino possibile alla acquisizione piena dei traguardi da raggiungere attraverso il percorso educativo, fin dal suo inizio.
La cultura scolastica deve potersi presentare attraverso una "scuola di cultura" pedagogica, con al centro i processi di personalizzazione e socializzazione. La centralità del soggetto che apprende, è oggi come lo sarà domani, un principio educativo del nostro Istituto.
Ciò espresso vuole essere, in sintesi, una base per il lavoro da affrontare insieme, per ripartire a settembre mantenendo l’impegno quotidiano nella scuola ma guardando anche alle prospettive di cambiamento imposte dagli eventi. Agire localmente (nella propria sezione o classe), pensare globalmente (per la propria scuola, per la propria città e oltre) è il binomio che sta al centro della nostra azione professionale e che oggi ci appare sempre più indispensabile.